Udu Lecce scende in piazza, il sindacato chiede di essere ascoltato
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Unione degli Universitari – Udu Lecce.
Oggi 19 novembre scenderemo in piazza alle ore 9:00 per un sit-in nello spiazzo antistante Porta Napoli. In qualità di sindacato, Udu Lecce – Unione degli Universitari, dà voce ad un’intera generazione; vogliamo essere ascoltati e tornare ad avere la possibilità di scrivere le pagine del nostro tempo. Da troppo, ormai, siamo costretti ad essere attori passivi di un sistema che appare immutabile, nel quale ci vediamo deformati e trattati come meri numeri, soggetti il cui scopo sembra essere quello di ottenere titoli di studio nel minor tempo possibile, da sfruttare come ingranaggi di un meccanismo assolutamente alienante. Il mercato chiede a gran voce menti giovani ed istruite, ma passive e inconsapevoli; noi crediamo sia arrivato il momento di compiere un’inversione di rotta.
Il mondo dell’Università e dell’istruzione negli ultimi anni è stato vittima di una fortissima politica di sottofinanziamento, la quale ha condotto ad un drastico impoverimento del mondo della formazione e della cultura. La crisi pandemica, poi, ha fatto emergere, insieme alle notevoli criticità del sistema socio-economico in cui viviamo, anche la necessità di avere figure professionali di alto livello e con una formazione adeguata; questo modello di istruzione, tuttavia, sembra non riuscire ad assolvere tale compito.
L’agenda del governo italiano quest’anno ha visto due appuntamenti fondamentali: la stesura del PNRR, con la gestione delle sue risorse e la scrittura della Legge di Bilancio. Il nostro sindacato studentesco ha chiesto a gran voce che parte di questi fondi fosse destinato a un cambio strutturale radicale del sistema universitario, ma questo governo sembra essersi dimenticato del motore del nostro futuro e dell’importanza dell’istruzione e della formazione, ignorando ancora una volta le richieste, i bisogni e le speranze di milioni di giovani. “La legge di bilancio e il piano di ripresa e resilienza mancano di qualunque voce di spesa rispetto alla no-tax area, alla residenzialità, alle borse di studio o al materiale didattico. Il costo dello studio ricade nuovamente solo sulle nostre spalle” afferma Luisa Stefanizzi membro dell’esecutivo di Udu Lecce
Cruciale nella nostra riflessione continua ad essere anche il tema del diritto allo studio, che le nostre università e le nostre città non garantiscono a pieno. Nel 2021 il costo medio annuo che uno studente o una studentessa è costretto a sostenere ammonta a 5.000€ per chi risulta in sede, 5.500€ per chi risulta pendolare e 11.000€ per chi si ritrova ad essere fuori sede. Dopo due anni di pandemia è inaccettabile che non si siano ancora trovate misure adeguate a rispondere alle nuove esigenze della classe studentesca. Gli studenti e le studentesse del territorio leccese si ritrovano ancora a vivere in residenze fatiscenti, con un numero di pasti a disposizione decisamente esiguo e insufficiente e di fronte ad una amministrazione sorda alle richieste dei propri utenti. Continuiamo a chiedere un diritto allo studio che sia realmente garante di equità, vogliamo maggiori finanziamenti per le borse di studio e chiediamo soprattutto un’università gratuita dove l’istruzione non sia più nascosta dietro uno sbarramento economico.
Risultato principale del sottofinanziamento sopracitato è un drastico peggioramento della didattica. Le Università, specie le più piccole, affrontano i tagli offrendo un servizio sempre più scadente; siamo quotidianamente testimoni di docenti insufficienti a smaltire in tempi consoni il numero di prenotati agli esami, di un metodo di insegnamento obsoleto e di una sistemica incapacità di adeguarsi alle nuove esigenze emerse durante l’emergenza pandemica. “Ogni volta che uno studente o una studentessa rinuncia a frequentare una lezione per una qualsivoglia motivazione l’intero sistema universitario subisce una sconfitta” afferma Sabrina Loparco, delegata alla didattica di Udu Lecce. La didattica delle nostre università è ben
Unione degli Universitari – udu Lecce
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lontana dal fornire competenze reali agli studenti e alle studentesse, rimanendo ancorata ad un sistema non più adeguato e sostenibile. “Chiediamo una didattica rinnovata, in grado di fornire realmente gli strumenti per costruire e migliorare la nostra società, abbiamo bisogno di interventi massicci, le vetrine politiche non sono sufficienti a migliorare il mondo dell’Università” conclude Sabrina Loparco.
Il sindacato studentesco udu Lecce rinnova l’invito alla comunità territoriale tutta a partecipare alla manifestazione statica che si terrà il 19 novembre nel piazzale antistante Porta Napoli; il futuro si costruisce assieme.