Ucraina, per chiusura cieli e raddoppio dei costi a rischio oltre 400mila presenze di turisti
LECCE Con il conflitto in Ucraina, le sanzioni alla Russia e la chiusura dei cieli, sono a rischio oltre 400mila presenze dei turisti provenienti dalla Russia, ma anche dai Paesi limitrofi e dalle destinazioni dell’Asia, per cui si registrano già il raddoppio dei tempi e dei costi con le compagnie aeree che stanno ridisegnando le rotte. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, sulla base del Report del movimento turistico annuale per Paese estero di Puglia Promozione redatto in periodo pre-pandemico, con l’ennesima tegola a carico del settore turistico per la guerra in corso, quando si registravano segnali di ripresa dopo la crisi causa dal Covid e forti erano le aspettative di un pieno ritorno alla normalità dei flussi turistici nel 2022.
“E’ oggi più che mai necessario sostenere il settore turistico da primato per la qualità dell’offerta – insiste De Miccolis – con misure nazionali e regionali che aiutino l’importante segmento dell’accoglienza anche in Puglia. Per effetto della nuova crisi, dopo l’uscita dalle misure restrittive causate dal Covid con il cambio delle regole sul green pass, bisogna garantire la sostenibilità economica ed occupazionale delle strutture, sottoposte ad ulteriori rischi a causa del conflitto che determineranno la contrazione di arrivi e presenze dei Paesi Mar Nero e già in affanno per il peso dei costi di gestione con l’insostenibile caro bollette”, afferma Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
I vacanzieri dall’estero in Puglia sono strategici per l’ospitalità turistica soprattutto nelle mete più gettonate anche perché – continua la Coldiretti regionale – i visitatori dall’estero, soprattutto da Russia, Cina e Giappone, hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Un problema che riguarda anche gli agriturismi dove gli stranieri – dice la Coldiretti regionale – rappresentavano oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia.
Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – insiste Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio. Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%,
La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con oltre 3,8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri che hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio.
La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per alimentazione, alloggio trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia, 9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica.
Il turismo enogastronomico è il vero traino dell’economia turistica pugliese – conclude Coldiretti Puglia – con il Covid che già nel 2020 ha fatto crollare il turismo straniero in Puglia dell’84,7% nel 2020 rispetto all’anno precedente, toccando il minimo da almeno venti anni e il conflitto in Ucraina che mette a rischio soprattutto la stagione estiva 2022.