Salento sotto attacco: dopo la xylella ecco l’invasione dei colossi delle energie rinnovabili
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Paolo Pagliaro, Presidente Movimento Regione Salento.
Ci troviamo in una situazione paradossale che si intreccia su due temi che, se gestiti male, diventeranno una spugna che in un solo colpo cancellerà la storia, l’identità, il paesaggio e l’economia dei nostri territori. Parliamo di xylella e mega impianti eolici e fotovoltaici.
Andiamo per gradi però: già nel lontano 2011 lanciammo l’allarme su questo batterio che iniziava a devastare il Salento, chiedevamo soluzioni sia al Governo nazionale, senza ricevere nessuna risposta seria, sia a livello locale. Prima il Governo Vendola e poi il Governo Emiliano hanno snobbato il problema, forse perché pensavano che non avrebbe mai superato l’area del Salento.
In quegli anni, in cui bisognava agire in modo celere, si sono susseguite decisioni sbagliate. E questa politica del rinvio ha spianato la strada al mostro silenzioso che ha continuato la sua opera di devastazione degli ulivi indisturbato, tra mille teorie e mille pensieri diversi e senza una linea di condotta uniforme. Quello che è accaduto lo conosciamo tutti, ed è arrivata finanche la contestazione dall’Ue. Tutti i provvedimenti legislativi sono stati tardivi e alla fine ne ha pagato le conseguenze la comunità. Il Salento ne è uscito completamente dilaniato: paesaggi da cartolina, meravigliose campagne piene di ulivi nelle quali sostavano i turisti per fare una foto ricordo e terre fertili completamente desertificati. A questo aggiungiamo l’intero comparto olivicolo completamente in ginocchio.
Abbiamo chiesto attenzione e sostegno per tutti i proprietari ed anche per i trasformatori, indipendentemente se frantoi privati o sociali, che si sono ritrovati in una situazione drammatica che nessuno mai avrebbe potuto pronosticare. Moltissimi hanno già chiuso ed altri sono destinati a farlo.
Serve un grande piano di ricostruzione che coinvolga tutte le attività economiche presenti sul territorio salentino, compresi anche i tanti agricoltori senza partita iva, perché dobbiamo tener conto del dolorosissimo impatto socioeconomico, ambientale e paesaggistico prodotto dalla Xylella fastidiosa sul nostro territorio.
A tal proposito abbiamo chiesto e ottenuto che nel programma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) fossero inserite misure a sostegno del rimboschimento delle zone devastate dal batterio ed è quello che dobbiamo fare. È indispensabile per favorire la rigenerazione paesaggistica dei territori con un programma di interventi mirati a favorire la rinascita delle aree desertificate dalla Xylella. I terreni fertili devono tornare ad essere fertili.
E qui i due problemi si incrociano.
Dopo aver subito l’assalto delle multinazionali del fotovoltaico e dopo aver lottato per quindici anni contro le nuove richieste ci siamo ritrovati di fronte ad una realtà incredibile, la Puglia è la regione che ha il maggior numero di impianti d’Italia tra fotovoltaico ed eolico.
Ed in queste settimane siamo di nuovo sotto attacco perché queste aziende vogliono incunearsi nelle difficoltà dei proprietari dei terreni inariditi e desertificati che, di fronte alla possibilità di un guadagno, cedono. Dobbiamo per forza fermare quest’invasione incontrollata. Abbiamo manifestato contro la richiesta di due impianti in Terra d’Arneo per un totale di 21 pale con altezza anche oltre i 200 metri, che prevedono anche scavi di fondazione per gli aerogeneratori e interramento di cavidotti per decine di chilometri, a danno non solo del paesaggio e dell’agricoltura ma anche dei terreni adibiti a pascolo. Abbiamo richiesto audizioni in Regione, abbiamo continuato a lottare.
E da quello che abbiamo potuto apprendere in queste ore la situazione è veramente spaventosa, perché ci sarebbe una quantità enorme di nuove domande: sarebbero 1322 gli aerogeneratori, di altezze comprese tra 200 e 300 mt che vorrebbero piazzare in tutto il territorio pugliese. Numeri incredibili che ci danno contezza che le nostre paure erano ben giustificate.
Non possiamo cedere ora, non possiamo piegarci alla logica della transizione ecologica e della decarbonizzazione per giustificare quello che potrebbe diventare uno scempio epocale.
Lavoreremo a capo chino e combatteremo pancia a terra per evitare tutto questo: dall’implementazione e approvazione del Piano energetico regionale fino al cambio di una filosofia che potrebbe essere vincente. Basta eolico e fotovoltaico sui terreni produttivi e incentivi per installare i nuovi impianti nelle zone industriali, nelle zone artigianali, le zone sin, sui tetti per dare un beneficio alle famiglie e alle unità condominiali. Dunque avanti con i nuovi impianti, ovunque, nelle zone già depresse ma giù le mani dai nostri terreni e dal nostro paesaggio.
Per salvare il presente e il futuro del nostro territorio dobbiamo operare su due direzioni: abbattimento degli alberi infetti e poi rimboschimenti e riforestazione per fare rivivere nuovamente le nostre campagne, e blocco immediato di tutte le autorizzazioni per eolico e fotovoltaico su questi terreni.
La lotta sarà dura perché siamo certi che le lobby proveranno in tutti i modi a condizionare i decisori. Noi alziamo le barricate e diciamo basta rispendendo al mittente ogni richiesta e ogni promessa di guadagno.
Paolo Pagliaro
Presidente Movimento Regione Salento