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Lazzàro, Confagricoltura Puglia: vino, previsto +16,5% nel 2024. Ma servono politiche coraggiose per export e sostenibilità

LECCE Dopo un 2023 difficile, in cui il comparto vitivinicolo pugliese ha toccato un minimo di 663 milioni di euro, il 2024 sembra chiudersi con un incoraggiante +16,5 per cento. Un segnale positivo che conferma la qualità e la competitività dei vini pugliesi, sia in Italia che all’estero. “Questa ripresa non deve far abbassare la guardia: il settore deve affrontare sfide complesse, che vanno dalla gestione delle giacenze alle minacce sui mercati internazionali, fino alla necessità di investire nella sostenibilità”, sottolinea Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia. “Il vino è un patrimonio economico e culturale che merita attenzione e certezze. Per questo è necessario un supporto per il comparto con interventi mirati, affinché la ripresa registrata nel 2024 possa trasformarsi in una crescita stabile e duratura”.
Le cantine pugliesi continuano, tuttavia, a fare i conti con un eccesso di giacenze, che rischia di destabilizzare il mercato, tanto che per Confagricoltura Puglia occorre un piano più ampio e strutturato per gestire al meglio le eccedenze e garantire una valorizzazione efficace del prodotto. Questo, tenuto conto che l’emergenza climatica non è più una questione futura, ma una realtà con cui fare i conti ogni giorno. Il comparto vitivinicolo deve affrontare sfide legate alla siccità e alla gestione delle risorse idriche, che rischiano di compromettere le produzioni. Investire in infrastrutture moderne ed efficienti per l’irrigazione non è più una scelta, ma una necessità urgente.
Il mercato del vino si sta evolvendo e tra le nuove tendenze emergenti c’è l’interesse per il vino dealcolato. Si tratta di un segmento che potrebbe aprire nuove opportunità di consumo, ma Confagricoltura sottolinea l’importanza di non snaturare l’identità delle eccellenze vitivinicole regionali. “Il vino tradizionale deve rimanere il cuore pulsante del settore, mentre i prodotti innovativi possono rappresentare un’opzione in più, senza sostituirlo. Uno degli strumenti chiave per sostenere il settore vitivinicolo – prosegue Lazzàro –  sono i fondi destinati agli investimenti e alla promozione, ma nel 2023 solo il 73% delle risorse disponibili in Italia è stato effettivamente utilizzato. Questo significa che una parte importante dei finanziamenti è andata persa. Confagricoltura Puglia chiede quindi maggiore flessibilità nella gestione della spesa, permettendo di recuperare e riutilizzare le somme non impiegate negli anni successivi”. “Un’altra grande incognita per il settore è rappresentata dalla possibile imposizione di dazi sulle esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti. Si tratta di un mercato strategico per la Puglia e un eventuale aumento dei costi doganali potrebbe penalizzare fortemente le vendite”. Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda le proposte della Commissione Europea per la revisione del piano “Beating Cancer” (Beca), che introduce restrizioni ancora più severe rispetto a quelle già respinte dall’Europarlamento tre anni fa. “Va promosso invece un consumo responsabile e moderato di vino nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato. Penalizzare il settore vitivinicolo con misure eccessivamente rigide sarebbe un errore, soprattutto in un momento in cui il comparto affronta già numerose difficoltà legate ai mercati e ai consumi”.
Ufficio Stampa Confagricoltura