Inclusione e diversità. Anche il gaming guarda al futuro
Dallo sport alla politica, dalla scuola al lavoro, dall’economia all’intrattenimento, il mondo di oggi guarda soprattutto a due grandi parole chiave: diversità e inclusione. Due obiettivi, due fari, due temi che spesso però vengono trascurati, dimenticati, nascosti.
A trainare questo cambiamento ci pensano i giovani, i nuovi fruitori, il pubblico di oggi e la classe dirigente di domani. Lo sanno bene alla Riot Games, la software house made in USA che ha creato, tra gli altri, giochi come League of Legends e Valorant. “Il 70% dei giocatori di Valorant appartiene alla Gen Z e da un recente studio condotto da GLAAD, sappiamo che 1 giocatore di videogiochi su 5 si identifica come parte della comunità LGBTQIA+”, ha spiegato Farah Sutton, Responsabile della Divisione Diversity & Inclusion di Riot Games. Partendo proprio da questo aspetto, la protagonista del gioco, Clove, ha avuto una profonda risonanza nella comunità LGBTQIA+ più giovane e tra coloro che si identificano come non binari. “Avere una rappresentanza autentica nei videogiochi va oltre l’industria – ha spiegato – e si estende al consumo generale dei media e alla società in generale, dove penso che esista il vero potere e possa avvenire il vero cambiamento”.
A guardare all’inclusione, però, non ci pensa solo la filiera del gaming ma anche quella del gambling, del gioco pubblico e legale. “Lo dimostra l’impegno di IGT Lottery, che da tempo ha avviato una governance di sostenibilità coordinata a livello globale – ci spiega Rinaldi della redazione di Casino Sicuro – che garantisce proprietà e target inerenti alle tematiche ESG, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU”. Il nome del programma è Sustainable PlayTM, un progetto che guarda non solo al gioco responsabile ma mette al primo posto le persone, tanto gli utenti quanto i lavoratori della filiera. “Un impegno a garantire salute e sicurezza fisica, così come opportunità lavorative, che è valsa a IGT la certificazione TOP Employer e Gender Equality Assessment”, continua il redattore di Casino Sicuro. Al centro c’è poi la volontà di creare una cultura del diverso, dell’inclusione e del senso di appartenenza, per una politica che non è facile trovare in altre aziende e che invece conferma come il gambling e il gaming siano al passo con in tempi.
Creare comunità inclusive, infatti, richiede uno sforzo collettivo. Uno sforzo da parte degli utenti, per contrastare e segnalare ogni fenomeno di bullismo, di razzismo, di discriminazione. Uno sforzo da parte delle aziende, per incoraggiare il pubblico ad un utilizzo consapevole e responsabile delle piattaforme, per creare ambienti di lavoro dove la diversità sia vista come valore, come crescita, come opportunità. Creando così un vento di cambiamento che, speriamo, possa soffiare in ogni anfratto della nostra società.