Il ruolo del portiere nel calcio moderno
Il portiere è una figura chiave nel calcio: lo è sempre stato, ma negli ultimi anni è stato protagonista di una vera e propria rivoluzione. Oggi, in sintesi, non ha più il semplice compito di difendere i propri pali dai tiri avversari, o di uscire in presa alta per scongiurare eventuali pericoli. Il portiere, infatti, è diventato il primo difensore e, alle volte, anche il primo centrocampista delle squadre, con il compito di impostare, di gestire la manovra e di dare il là alle folate offensive dei propri compagni, come accade ad esempio con il milanista Maignan. Vediamo di approfondire questo tema.
Il nuovo ruolo del portiere nel calcio moderno
Nel calcio moderno, il portiere si è trasformato in un vero e proprio “libero aggiunto”, capace di ricevere la sfera dai difensori e di far partire l’azione grazie ad una serie di qualità tecniche che, fino a qualche anno fa, non erano richieste a chi vestiva i panni del numero uno. Un esempio chiaro di ciò è Mike Maignan che, non a caso, oggi figura nell’elenco dei portieri più forti al mondo, stando al parere degli esperti.
Questa nuova concezione del ruolo prevede la capacità di coprire lo spazio dietro la linea difensiva, non solo come possibile fonte per la ricezione di un passaggio da parte dei difensori, ma anche per agire come libero, quindi in scivolata o per spazzare via il pallone in uscita con i piedi. Non a caso, in Inghilterra si parla di “sweeper-keeper”.
Il portiere moderno, quindi, deve saper leggere il gioco, anticipare le mosse degli avversari e deve possedere un ottimo controllo di palla. Deve essere in grado di rilanciare l’azione con precisione, sia con lanci lunghi che con passaggi corti, cosa che di fatto lo rende un vero e proprio playmaker coi guantoni. Un altro esempio emblematico di questo trend è Marc-André ter Stegen del Barcellona, considerato come uno dei migliori nell’esecuzione dei passaggi.
L’impatto dei nuovi portieri nel mondo del calcio
Va da sé che queste nuove caratteristiche, se presenti, rendono il portiere una sorta di undicesimo calciatore di movimento. Maignan, che abbiamo citato più volte, è un caso clamoroso di ciò, tanto che la sua assenza pesa moltissimo sui meccanismi di gioco di Pioli e del Milan. L’impatto sul campo è notevole, ma anche fuori: basti ad esempio pensare alla sezione delle quote sul calcio dei siti di intrattenimento sportivo, che appunto cambiano in base alla presenza o all’assenza di un portiere con tali caratteristiche. Insomma, una figura così risulta decisiva su più fronti.
Di contro, va detto che questa evoluzione del ruolo non ha ridotto l’importanza dell’aspetto difensivo. Oltre a dover coordinare la difesa e intervenire su tiri e cross, il portiere deve essere in grado di uscire dalla propria area per intercettare i lanci lunghi, dimostrando una buona lettura delle traiettorie e un’ottima tempistica negli interventi. In sintesi, deve sempre avere una piena panoramica di ciò che accade nella metà campo della propria squadra, e deve essere in costante comunicazione con i propri compagni.