Il fenomeno Clubhouse
Anche in Italia si fa sempre più strada il fenomeno Clubhouse, l’applicazione che ha cambiato le abitudini in questi ultimi mesi di pandemia in tutto il mondo. Essere costretti a rimanere a casa, infatti, ha portato ad un maggior interessamento per tutto ciò che è digitale. Oltre a Clubhouse, anche i siti di giochi online come AdmiralYes stanno ottenendo sempre più successo.
Nascita e diffusione
Clubhouse nasce dall’idea di due imprenditori americani Paul Davison e Rohan Seth che, grazie ad un investimento di 12 milioni di dollari ad opera della società di venture capital di Andreessen Horowitz, hanno lanciato ad aprile 2020 questo social network dove è possibile parlare in diretta soltanto attraverso audio.
In Italia è stato lanciato a gennaio 2021 ed è stato accolto subito con grande entusiasmo.
Secondo un’analisi della società App Annie oggi Clubhouse conta più di 8 milioni di download, agli inizi di febbraio ne aveva 3,5 milioni. Nelle ultime settimane personaggi come Elon Musk e Mark Zuckerberg sono entrati nel mondo di Clubhouse, facendo aumentare ancora di più le registrazioni.
Il successo che Clubhouse sta avendo deriva dalla sempre più forte tendenza a preferire i vocali ad un messaggio scritto. Inoltre, assistenti vocali come Alexa sono presenti nelle case di molte persone a dimostrazione di come si preferisca dire a voce quello che si potrebbe anche scrivere.
Come funziona
Clubhouse utilizza delle stanze virtuali dove gli utenti che partecipano possono scambiarsi messaggi vocali su diversi argomenti. Una peculiarità che la distingue ad esempio dai podcast è che quando la stanza viene chiusa i messaggi inviati si cancellano.
Ogni stanza è creata da un admin che assume la figura di moderatore. Egli, infatti, si occupa di gestire la conversazione, invitando gli utenti a partecipare e dando o togliendo la parola agli invitati. Chi partecipa può essere speaker oppure ascoltatore. Nel primo caso la persona può parlare dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal moderatore, nel secondo caso l’utente partecipa in modalità silenziosa alla conversazione.
Diversi sono i temi e gli argomenti trattati: talk show, musica, networking, appuntamenti, spettacoli, discussioni politiche e altro ancora.
Problemi di privacy
Nonostante il grande successo, sembra che Clubhouse abbia alcuni problemi legati alla privacy.
Dopo che lo Stanford Internet Observatory ha lanciato un’allerta, Bloomberg ha riportato che si è verificata una violazione nella sicurezza delle chat dell’applicazione. Un utente è riuscito a sottrarre degli audio da alcune stanze così da ritrasmetterle in streaming su un altro sito. Clubhouse ha confermato la notizia e ha dichiarato che ha bannato in modo permanente l’utente e implementato i livelli di protezione per evitare che un episodio simile possa ripetersi.
La risposta dei concorrenti
I principali social networks stanno rispondendo a Clubhouse o stanno pensando ad una risposta.
Facebook sta pensando di lanciare un servizio che entrerebbe in competizione con Clubhouse. Twitter, invece, ha già una risposta, si chiama Spaces ed è in sperimentazione sul sistema operativo iOS, da aprile sarà disponibile per tutti. Oltre alla possibilità di scaricarla anche su Android, si differenzia da Clubhouse anche per la possibilità di rendere gli audio degli spazi e le trascrizioni scaricabili.
Instagram ha risposto lanciando una nuova funzione – le Stanze in diretta – che consente di ampliare il numero dei partecipanti alla diretta fino a quattro. Fino ad ora, infatti, era possibile trasmettere una diretta solo insieme ad un’altra persona. La società ha spiegato che questa scelta ha l’obiettivo di dare spazio a nuove forme di creatività come talk show, jam session tra musicisti, sessioni di Q&A più coinvolgenti, tutorial interattivi per le community.