Il Dajs ha incontrato tutta la provincia di Lecce sulla strada che porta al futuro del paesaggio salentino
Si allarga la platea dei sindaci e aumenta lo spazio scenico del progetto di Riforestazione del territorio coordinato dal Distretto Agroalimentare di qualità Jonico Salentino. A Tricase si è tenuto l’ultimo degli incontri dedicati ai sindaci della provincia di Lecce, quello destinato al Capo di Leuca che nella sala del trono di Palazzo Gallone ha visto confrontarsi le prospettive di rigenerazione agricola di una terra espropriata della sua identità paesaggistica dalla xylella.
“Il gancio con i sindaci è assolutamente strategico” ha dichiarato il presidente del DAJS Pantaleo Piccinno, “i sindaci infatti sono il riferimento e la sintesi delle comunità ed è per questo che il loro ruolo è al tempo stesso prezioso e irrinunciabile”.
All’incontro ha preso parte anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci che ha fatto sue le indicazioni e i suggerimenti del DAJS, appellandosi ad una “sapiente capacità di concertazione fra tutti i livelli istituzionali, per agevolare il raggiungimento degli obiettivi nella difficile stagione di ricostruzione del paesaggio”.
“Costruire e ricostruire il paesaggio è una sfida di ogni tempo” ha dichiarato il Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, “la nostalgica visione di un’agricoltura che non esiste più deve lasciare spazio a nuove idee, nuovi progetti, nuovi orizzonti sui quali immaginare il futuro. Ecco perché organismi accademici, che tradizionalmente sarebbero stati in competizione o quanto meno tra loro indifferenti, sono riuniti sotto uniche insegne. La scienza però se non sostenuta dalle comunità non riuscirà a ricreare il paesaggio salentino”, ha avvertito Pollice.
Tra gli intervenuti, anche il deputato del Movimento 5 stelle Diego De Lorenzis che ha offerto, per così dire, una sponda parlamentare, un’attenzione adeguata anche di livello nazionale che appare utile se non addirittura necessaria.
Piantare alberi e disporre di nuovi spazi verdi significa restituire ossigeno, ombra e dignità al territorio, ma anche rinnovare gli impegni produttivi, da qui ai prossimi 10, 20 o addirittura 50 anni. Consideriamola quindi ‘la partita della vita per tutti noi’.