Federazione Imprese Demaniali Salento: “Raccogliamo la sfida”
LECCE Si è svolta nel pomeriggio di venerdi, a Lecce, presso la sala Donatello dell’Hotel Tiziano, l’assemblea straordinaria dal titolo “Raccogliamo la sfida”, indetta da FID – Federazione Imprese Demaniali , in risposta alla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha negato la proroga delle concessioni demaniali al 2033.
Tante le tessere del mosaico virtuale che ha consentito di seguire l’incontro anche da remoto e che ha consentito l’appello ad un immediato impegno a fare presto per tutto il comparto balneare italiano da parte del Pres. Nazionale di Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Vanni. Di spessore gli interventi di alcuni attori politici, fra cui Sergio Pizzolante, Saverio Congedo per Fratelli d’Italia, il Senatore Massimo Mallegni per Forza Italia, Umberto Buratti per il PD.
Ad ascoltare le istanze dei balneari in presenza (oltre agli avvocati di FID Leonardo Maruotti e Federico Massa), il senatore Mario Turco e l’onorevole Leonardo Donno, entrambi M5S.
Un’assemblea durata oltre tre ore, in cui gli animi dei balneari erano notevolmente abbattuti: «Adesso siamo nella padella, passeremo alla brace?» si sono chiesti gli imprenditori.
«Non era mai accaduto che per sentenza un tribunale ci dicesse: “preparate le valigie perché è finito il vostro futuro ”, – ha denunciato in apertura il Presidente di FID , Mauro Della Valle – Siamo abituati giornalmente a fronteggiare numerosi problemi burocratici e talvolta ideologici come l’erosione della costa, per non parlare dell’ormai nota mancanza di una normativa certa, che ci ha visti più tempo in tribunale che nelle nostre aziende: a noi non spaventa metterci in discussione. Alle famiglie balneari spaventa trovarsi improvvisamente senza un lavoro, per cederlo su di un piatto d’argento, nelle mani delle multinazionali o a beneficio delle organizzazioni malavitose. Per noi è iniziato il conto alla rovescia, non si torna più indietro rispetto alla sentenza del CdS. Molti di noi istintivamente hanno iniziato a pensare di scendere in piazza, ma ho consigliato di riservarci la protesta come “ultima spiaggia”. Comprendiamo di non rappresentare l’unico problema dello Stato, ma adesso è il momento di fare squadra tra tutte le sigle balneari e di sottoscrivere un unico documento da presentare al Governo. Non vogliamo più perdere tempo. Leggendo la sentenza del Consiglio di Stato, non tutti abbiamo compreso alcuni passaggi, per esempio se è materia del Consiglio di Stato e non del legislatore fissare il paletto al 2023 piuttosto che il canone come elemento di rilancio. Inoltre il Ministro Garavaglia, che all’inizio aveva colto con entusiasmo le nostre istanze, ha cambiato idee più volte».