“È nato un mostro a Sant’Andrea”: la consigliera Surdo denuncia la mastodontica costruzione che si erge sulla piccola baia
Mentre Torre Sant’Andrea, la piccola marina di Melendugno confinante con Otranto, sta vivendo un periodo di profonda riqualificazione grazie agli interventi dell’Amministrazione Comunale che sono quasi giunti al termine, una nuova struttura fa capolino sull’altura che porta alla pineta di competenza del Comune di Otranto ma che risulta impattante per questa baia che è un luogo altamente simbolico e prezioso del Salento.
A farlo notare è stata subito Palmina Surdo, consigliera comunale delegata a comunicazione, innovazione, formazione e politiche del lavoro al Comune di Melendugno, con un intervento che mira a proteggere il valore del luogo e dell’ambiente circostante: “È sorta in questi giorni una nuova torre d’avvistamento a Sant’Andrea. No, non si temono incursioni dei Saraceni, ma un gigante bianco si erge tra la pineta e la baia in cima alla salita a dispetto del paesaggio circostante”.
“Un pugno nell’occhio e nello stomaco per chi Sant’Andrea la ama e non la vede come luogo d’affari, – aggiunge Surdo – ma come un bene di inestimabile valore da custodire. Così come andrebbe custodita e ripiantata la pineta antistante, così come andrebbe resa fruibile la strada d’accesso che la costeggia e le cui condizioni costringono gli abitanti di Sant’Andrea che risiedono nella parte otrantina ad accedere alle proprie case dal Comune di Melendugno”.
“Non si condanna l’attività economica di per sé, – continua – ma il modo impattante e irrispettoso del paesaggio e dell’ambiente circostante, quasi prepotente agli occhi di chi la guarda. Lo dico come cittadina, come persona che ha trascorso la sua infanzia in questi luoghi. Come amministratrice mi faccio portavoce dei tanti che guardando tali opere d’arte moderna si interrogano sul perché e si chiedono come mai non sia stata fatta una valutazione del suo impatto sul territorio”.
“Sant’Andrea è un luogo simbolo per il Salento, è una perla dal valore inestimabile – conclude la consigliera melendugnese – Un posto magico che va protetto e custodito da chi lo vede solo come spazio buono per gli affari”.
Intanto la consigliera ha reso nota la situazione alla Regione e alla Provincia e ha coinvolto il gruppo politico Puglia Verde e Solidale, nelle cui fila è stata candidata alle scorse regionali, che ha dato l’immediata disponibilità a sostenere e portare avanti questa battaglia.