Duplice evasione da Trani, carceri in profonda emergenza
Roma – “Apprendiamo, ancora in maniera molto frastagliata, che due detenuti sono evasi nel pomeriggio dalla Casa Circondariale di Trani. Entrambi sarebbero originari del Marocco e in attesa di primo giudizio. Nelle more di chiarire l’esatta dinamica, si pensa siano riusciti a fuggire dai passeggi del reparto nuovi giunti, dove erano allocati. Immediate sono scattate le ricerche della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine”.
Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Da quanto riusciamo ad apprendere, nel pomeriggio a vigilare su più cortili passeggi vi era un solo agente di polizia penitenziaria, impegnato peraltro in ulteriori incombenze. Ma, anche al di là di questa non secondaria circostanza, appare evidente che neppure le strumentazioni e gli impianti tecnologici siano venuti in soccorso degli operatori”, commenta il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Bando alla narrazione, le carceri continuano a essere in profonda e sempre più grave emergenza come dimostrano gli omicidi, i suicidi (20 nei primi 45 giorni dell’anno), le rivolte, le risse, le aggressioni, le violenze, gli stupri, i traffici illeciti, le ‘piazze’ di spaccio di sostanze e oggetti non consentiti e molto altro ancora. Il tutto in un contesto operativo che vede 14mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili e 18mila agenti in meno rispetto al fabbisogno. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni ne prendano compiutamente atto e varino un decreto con carattere d’urgenza per deflazionare la densità detentiva pure mediante una gestione esclusivamente sanitaria dei malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti, nonché per assicurare assunzioni straordinarie e accelerate. Il Parlamento promuova una legge delega per la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Ogni giorno che passa si rischia il tracollo definitivo”, conclude De Fazio.