Due valori che contano: Rispetto e Educazione nel calcio. Un esempio dalla ASD Novoli Calcio
Il calcio non è solo uno sport: è una scuola di vita che, a ogni livello, insegna ai più piccoli e ai più grandi valori essenziali come il rispetto e l’educazione. Questo messaggio dovrebbe risuonare tanto nei campi più modesti quanto nei grandi stadi, unendo calciatori, arbitri e tutto il mondo che ruota attorno a questo sport. È ciò che rende il calcio un’esperienza formativa che, partita dopo partita, trasmette lezioni di umanità a tutte le generazioni. E proprio a Novoli, abbiamo assistito a un episodio che incarna perfettamente questi valori fondamentali, sottolineando il ruolo educativo dello sport e l’importanza di coltivare il rispetto come abitudine, non come eccezione
Domenica mattina, sul campo Cezzi, si è disputata una gara della categoria Giovanissimi, che ha visto la nostra squadra rossoblù perdere tra le mura amiche. A dirigerla è stato l’arbitro Marco Cogli della Sezione di Lecce, il quale, oltre a condurre la partita, ha lasciato un segno speciale che merita di essere raccontato. Dopo la partita, Marco ha scritto a mano un semplice biglietto di ringraziamento, lasciandolo sul tavolo del suo spogliatoio. Questo gesto non è passato inosservato: è un simbolo di quella “normalità” che spesso viene dimenticata ma che rappresenta la vera essenza del rispetto e dell’educazione.
In una giornata in cui i nostri giovani calciatori sono stati testimoni di gesti altrettanto significativi – come un calcio di rigore volutamente calciato fuori perché non correttamente assegnato – l’episodio del biglietto di Marco diventa un promemoria prezioso. Un semplice ringraziamento scritto a mano ci ricorda che ogni ambiente, ogni azione, merita rispetto. La correttezza e l’ordine, l’accoglienza e la gratitudine: sono queste le fondamenta di uno sport che va oltre il risultato in campo, e che trova la sua forza proprio nell’educare le generazioni a fare la cosa giusta anche nei dettagli più piccoli.
Per la ASD Novoli Calcio, queste non sono parole vuote: è una missione che portiamo avanti con orgoglio, insegnando ai nostri ragazzi che il rispetto degli ambienti altrui, l’ordine negli spogliatoi e la correttezza sul campo devono diventare parte di loro, come atleti e come persone. Gesti come quelli di Marco Cogli ci ricordano che lo sport può ancora insegnare valori che durano una vita e che sono patrimonio universale per chi, come noi, crede che il calcio sia molto di più che un gioco.
Grazie, Marco, per averci ricordato che il rispetto e l’educazione sono, e devono essere, il cuore pulsante dello sport.
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