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Confagricoltura, positivo bilancio di Vinitaly 2025: La Puglia conferma la sua leadership nel settore vitivinicolo

BARI Cala il sipario a Verona sull’edizione 2025 di Vinitaly, la più importante fiera internazionale del vino e dei prodotti enologici. Confagricoltura era presente con un importante stand istituzionale e ha avuto modo di incontrare operatori del settore, istituzioni e stampa specializzata. Confermata la centralità della Puglia nel panorama vitivinicolo italiano.

I dati parlano chiaro: con i suoi oltre 90.000 ettari la Puglia è la prima regione italiana per produzione di vino, con oltre 1,4 milioni di ettolitri prodotti nel 2024 (fonte: ISTAT). Vanta 29 vitigni tutelati da denominazione di origine DOC, 4 DOCG e 6 IGT.
Il territorio è caratterizzato da una produzione vitivinicola di alta qualità, con varietà di eccellenza come 
Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia, solo per citarne alcune.

Il primitivo in particolare è la cultivar che esprime dal punto di vista commerciale la migliore performance: secondo l’analisi sponsorizzata da Vinitaly e condotta da Circana sulle vendite per denominazione nella GDO nel 2024 presenta infatti un trend di crescita negli ultimi 5 anni, segnando un +12,3% sul 2023, 7,5 mln di litri venduti ed un prezzo medio che si attesta intorno ai 6,20€ a bottiglia. Dati confortanti.

Ho sentito alcuni degli imprenditori che rappresentano il territorio della nostra provincia: mi hanno confermato che la loro partecipazione a Vinitaly 2025 è stata molto proficua – afferma il Massimiliano Del Core, presidente di Confagricoltura Bari-Bat – è stata senz’altro un’importante occasione per incontrare buyer italiani ed esteri e operatori del settore e promuovere i nostri vini di qualità. Le province di Bari e Bat infatti possono vantare un know how produttivo e commerciale che consente alle numerose e strutturate aziende del settore di posizionare al meglio i propri marchi in tutto il mondo e contribuire ad affermare l’attrattività enoturistica della nostra terra”.

Certo, è stato inevitabile registrare una forte incertezza e preoccupazione derivante dalle politiche protezionistiche degli Stati Uniti e dall’imposizione di dazi sul vino – continua Del Core – gli USA rappresentano il 25% dell’export italiano di vino e dunque sono un mercato estremamente importante per la produzione pugliese. Gli effetti negativi potrebbero colpire anche altre importanti filiere produttive di eccellenza delle province di Bari e Bat. Oltre al vino, anche olio, pasta e formaggi. C’è grande attenzione da parte di Confagricoltura alle dinamiche dei mercati che in questi giorni stanno subendo uno stress ulteriore, dopo un periodo già di per sé molto difficile a livello globale. Nel confronto con le istituzioni abbiamo evidenziato la necessità che l’Europa trovi una soluzione coesa e si definisca un nuovo piano che impieghi le risorse non utilizzate del PNRR per sostenere la competitività delle imprese del settore sul mercato USA, poiché non possono permettersi di accollarsi ulteriori costi. A nostro avviso rimane inoltre importante supportare le aziende nel export e nelle strategie di internazionalizzazione verso mercati alternativi agli USA, attivandosi per la realizzazione di iniziative B2B realizzate con il sistema delle camere di commercio all’estero e con Ice, da portare a servizio degli imprenditori in questo momento così complicato. L’organizzazione sta già lavorando da tempo in questa direzione”.