Cisl Puglia: con concertazione e azione propositiva si possono creare sviluppo e lavoro
Alla Puglia servono opere infrastrutturali, per rilanciare anche il manifatturiero determinanti per poter riattivare i rispettivi indotti e creare nuove opportunità occupazionali per giovani e donne. È in questo contesto che dobbiamo guardare al 2023, per nuove occasioni di sviluppo e di lavoro”.
Lo ha detto Antonio Castellucci nel corso della Conferenza stampa di inizio anno su ‘L’azione della Cisl Puglia: analisi e proposte’. Nella sua analisi Castellucci ha evidenziato alcune criticità regionali per esempio che “i laureati nel Paese nel corso degli anni sono aumentati, ma deve far riflettere che se in alcune regioni raggiungono il 19,1% del totale dei cittadini in Puglia non si va oltre il 12,9% (tra le più basse). È da sottolineare che nel 2021 la nostra regione poteva vantare anche un altro non invidiabile primato, collocandosi per percentuali di dispersione scolastica con il 17,6% a fronte di una media nazionale intorno al 13%; e su cui siamo impegnati a confrontarci sui diversi tavoli regionali per individuare le politiche adeguate per far fronte concretamente a questi fenomeni”. Il Segretario Cisl regionale ha aggiunto che “la nostra valutazione è che siamo un Paese, in particolare le regioni del Mezzogiorno, che sembra mutare lentamente ma in maniera decisa e rischia di vedere accentuate diseguaglianze e poche opportunità, delineando in tanti casi un Sud incapace di recuperare un gap storico ed adagiato in un vortice pericoloso che considera il welfare familiare come naturale, a nostro avviso ormai insostituibile”. Riguardo all’attuazione del Pnrr in Puglia ha specificato che “ci preoccupa la situazione dei Comuni, soggetti attuatori prevalenti del Piano, che al momento non sono sempre in grado di far fronte ai fabbisogni di gestione e tecnici, causa carenza di personale; a differenza dei grandi committenti come Ferrovie dello stato che procedono speditamente. Altra preoccupazione è il tasso di disoccupazione a doppia cifra. Come Cisl Puglia sosteniamo che si tratta di un tema che dovrebbe essere affrontato con maggiore attenzione dalla politica e dalle istituzioni, compresa la questione occupazionale femminile che risulta ben inferiore alla media nazionale”.
“La nostra regione – ha spiegato Castellucci riguardo l’economia – presenta eccellenze ed elementi di dinamismo economico-sociale notevoli. Una regione tra successi turistici, produzione di qualità agroalimentare, delle opportunità culturali, ma che non offre sempre risposte strutturali ai principali comparti produttivi coinvolti in diversi processi di riassetto riguardante in generale tutto il manifatturiero. È evidente che non si tratta solo di intervenire con misure assistenziali, ma di interventi organici che puntino in primo luogo a mettere al centro il lavoro, un lavoro di qualità, sicuro, in grado di produrre ricchezza diffusa e condizioni di vita migliori”. La Cisl – secondo il Segretario generale della Cisl Puglia – “individua nella concertazione l’unica risposta possibile per gestire con responsabilità una fase così complessa. Importante è l’Agenda sociale con i temi tracciati e sviluppati in 12 punti presentati, dal nostro segretario generale Luigi Sbarra, e pertanto siamo già impegnati a declinarli in Puglia a cominciare da quello del lavoro, con la priorità dalla salute e dalla sicurezza. È indubbio che c’è anche una emergenza sanità, acuitasi con la pandemia. Discutere di sanità in questo particolare contesto, in cui vi è la necessità di riforme in tema di organizzazione, reti e strutture sanitarie, dove è necessario verificare l’efficacia delle azioni derivanti dal Pnrr, ha lo scopo di costruire insieme, attraverso il confronto, nuove opportunità. L’attuale situazione sanitaria è sicuramente deficitaria. In questi anni, come Cisl abbiamo sempre rappresentato le criticità di un sistema che nel tempo non è riuscito a migliorarsi compiutamente e a soddisfare i bisogni di tutti i cittadini. Auspichiamo, anche rispetto alle interlocuzioni degli ultimi giorni, che il limitato confronto possa migliorare fattivamente per affrontare in modo responsabile l’annoso problema delle liste di attesa, del potenziamento della medicina territoriale, dell’integrazione socio-sanitaria, dell’emergenza-urgenza, della carenza di personale, nonostante la recente stabilizzazione di oltre 3300 lavoratrici e lavoratori in ambito sanitario. È certo che oggi le opportunità sono legate anche agli strumenti a disposizione e che dobbiamo cercare di attuare insieme, primo fra tutti il Pnrr con la sua dote di circa 650 milioni”. “È nostra convinzione nell’interesse generale – ha concluso – che l’azione sindacale debba continuare il suo ruolo; si tratta di proseguire il percorso autonomo, con lo studio e gli approfondimenti, formazione ed informazione sindacale, iniziative, concretezza, confronti, partecipazione, responsabilità”