Chi ha paura del “southworking”? Ricette dal mondo per coltivare un sogno
Domani, venerdì 16 luglio, alle ore 19 a Otranto (Biblioteca comunale – area portuale), Patrizio Nissirio, giornalista ANSA e scrittore, dialogherà con Nicolò Andreula, economista e consulente strategico, su come trasformare una soluzione d’emergenza emersa durante la pandemia in una modalità di lavoro permanente, efficiente e sostenibile per rilanciare le città del Meridione, i piccoli borghi e riportare a casa tanti cervelli in fuga. Nissirio, descriverà la diversità dell’approccio al lavoro e alle sperimentazioni legislative e imprenditoriali dei mondi anglosassoni e mediterraneo, mentre Andreula racconterà come è riuscito a trasferire in Puglia l’attività di consulenza strategica che prima svolgeva a Londra e Singapore, e di come grandi aziende italiane e straniere stanno cavalcando o ostacolando questo fenomeno.
Patrizio Nissirio, responsabile di Ansamed, il servizio multilingue di informazione sul Mediterraneo dell’Ansa, ha lavorato come corrispondente internazionale dell’agenzia dal 1996 al 2010 a Washington, Atene e Londra. Membro del Comitato scientifico del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo, che si tiene ogni anno a Otranto, si definisce “ormai un idruntino d’adozione” e per le sue origini greche “più meridionale dei meridionali”.
Nicolò Andreula è un economista, consulente strategico e docente universitario; si è formato all’Università Bocconi di Milano e all’INSEAD di Fontainebleau; ha girato il mondo per lavoro e per passione: Head of Business Development Unit di Finmeccanica in Russia, Senior Manager di McKinsey a Londra e Principal di AlphaBeta a Singapore, oltre a brevi esperienze professionali presso Goldman Sachs, l’ONU e l’amministrazione di Medellin, in Colombia. Da qualche tempo è tornato a Bari, che è diventata la sua base per progetti di ricerca, consulenza e formazione per grandi aziende italiane, istituzioni multilaterali e governi nazionali.
A Otranto discuteranno di lavoro, Sud, crisi ed opportunità e di come ‘lavorare da Sud’ possa diventare una vera rivoluzione economica e culturale.