Bradanico Salentina SS 7-ter a 4 corsie, Mrs: “Fondamentale per Lecce, Taranto e tutto il Salento. Una mozione in Regione”
Ancora una volta in campo per denunciare l’ennesimo deficit infrastrutturale del Salento: il Movimento Regione Salento si è ritrovato in protesta lungo la Bradanico Salentina, statale 7- ter, l’arteria stradale che dovrebbe collegare Lecce a Taranto e che attende da decenni la realizzazione delle quattro corsie.
Proprio sul tratto San Pancrazio-Manduria, si è tenuta la manifestazione di protesta organizzata dai Consiglieri regionali Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, e presidente del Movimento Regione Salento e Renato Perrini di Fratelli D’Italia.
Paolo Pagliaro ha richiesto un’audizione nella Commissione Lavori pubblici, per ascoltare l’Assessora al ramo Maurodinoia, il Dirigente regionale di sezione, il responsabile Anas ed i presidenti delle tre Province coinvolte ed ha presentato una mozione per impegnare il Governo regionale a reperire le somme utili al completamento di questa opera.
Presenti al sit-in anche i Consiglieri regionali Antonio Gabellone e Luigi Caroli di Fratelli d’Italia e il Consigliere provinciale del MRS Fernando Leone e poi i Sindaci di Veglie Claudio Paladini, di Manduria Gregorio Pecoraro, di San Pancrazio Salentino Salvatore Ripa, quello di Salice Tonino Rosato e Giuseppe Tarantino di San Marzano di San Giuseppe.
Inoltre ha partecipato l’associazione “L’ambiente che vogliamo” di San Pancrazio Salentino.
Si tratta dell’ennesima grande incompiuta del Salento: un’opera che permetterebbe all’intero territorio di poter contare su una rete stradale di connessione capace di includere tutta l’area salentina.
I militanti del MRS hanno, dunque, alzato la voce per testimoniare tutto il disagio dell’intero Salento, con l’obiettivo di avere finalmente un cronoprogramma che delinei i tempi certi per il completamento di questa strada che rappresenta per Taranto e Lecce la base per il futuro, perché come spesso è stato ripetuto e rimarcato, senza collegamenti non può esserci futuro.
Per il Consigliere Regionale Paolo Pagliaro si tratta di “una battaglia storica che riguarda una infrastruttura dall’importanza capitale per lo sviluppo il territorio. Il collegamento tra due poli così importanti, Lecce e Taranto (porto di riferimento del Mediterraneo) appunto, non può attendere oltre. Il collegamento tra questa base cruciale del commercio e l’entroterra salentino è di vitale importanza e deve avvenire con le quattro corsie, proprio come era previsto nel progetto originario del 1988. Si tratta dell’ennesima grande incompiuta che grida vendetta. Adesso – annuncia Pagliaro – dopo le proteste, passiamo alle proposte: ho già presentato una richiesta di audizione in Regione e anche una mozione che impegni il Consiglio Regionale, mi auguro all’unanimità, a sostenere questa battaglia. Non può esistere un territorio così importante come l’area salentina con collegamenti così scadenti. Esigiamo semplicemente rispetto e parità di condizioni perché da quando siamo entrati in Consiglio regionale il nostro agire è stato mosso sempre nel richiedere stessi diritti e stessi servizi per tutti, senza più disparità. La Regione Puglia per troppi anni è stata strabica, concentrando grandi attenzioni su Bari e sul nord della Puglia: è arrivato il momento di rimettere in equilibrio tutti i territori”, conclude Paolo Pagliaro.
“Quando ero ragazzino – spiega il Consigliere Renato Perrini – ricordo che percorrevo questa strada e mi chiedevo quando sarei arrivato al mare dopo tanto tempo in auto. Oggi siedo nelle istituzioni e la mia battaglia è perché i miei figli non debbano porsi la stessa domanda che mi facevo io da bambino. Ci siamo ritrovati in questa manifestazione che non è una battaglia di simboli, ma è di tutti. Quando si parla di alternativa all’acciaio o alla grande industria dobbiamo ricordarci che nessuna alternativa è possibile senza infrastrutture. A Taranto – conclude Perrini – si sta costruendo un grande porto che asservirà anche Lecce e tutto il Salento: ma senza quest’opera ogni sforzo sarebbe inutile e finirebbe per impoverire ulteriormente questo territorio”.