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Al via la raccolta delle mele in Puglia con una produzione stimata di 4,5 milioni di chilogrammi

LECCE Al via la raccolta delle mele con una produzione stimata di 4,5 milioni di chilogrammi nel 2022 in aumento del 5% rispetto all’anno precedente,  per quello che è il frutto più consumato dalle famiglie. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia  su dati Prognosfruit, in occasione dello stacco in Puglia a Martina Franca delle mele Royal Gala, la varietà più precoce.

A pesare è stata la siccità e il clima impazzito con il moltiplicarsi di eventi estremi con gelo, grandine, nubifragi, e caldo torrido – sottolinea la Coldiretti Puglia – ma sulla raccolta delle mele si scaricano anche le conseguenze della mancanza di manodopera, del caro energia e carburanti per le lavorazioni, ma anche per i macchinari per la raccolta, la calibrazione e per le celle frigorifere.

Il 2022 è un anno molto pesante – spiega Coldiretti Puglia – segnato da drammatico aumento dei costi, con punte del +250% legato alle tensioni internazionali con la guerra in Ucraina. Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con aumenti delle spese che vanno dal +110% per il gasolio fino al +250% dei concimi, ai quali aggiungere imballaggi, etichette e logistica.

La  mela più diffusa in Puglia è la Fuji, creata in Giappone negli anni trenta dai coltivatori della ‘Tohoku Research Station’ nella Provincia di Aomori e introdotta sul mercato negli anni ’60 del XX secolo, ma molto apprezzate sono anche la Golden Delicious con il suo colore giallo e la polpa croccante, seguita dalla Gala con le tipiche sfumature rosse, dalla Red Delicious con il rosso deciso e uniforme, ma molto popolari sono anche le verdi Granny, preferite soprattutto dai giovani.

La presenza del melo in Puglia è concentrata soprattutto in alcune zone particolarmente vocate come la zona dei Monti Dauni e l’agro di Martina Franca in Valle d’Itria, ma ci sono varietà della biodiversità salvata dai contadini eroici presenti in tutta la regione come la mela di San Giovanni detta anche Maggiatica, Sant’Antonio o Grasta, che presenta la particolarità di maturare agli inizi dell’estate. Il patrimonio varietale si presenta molto vario e ricco, ma legato soprattutto alla presenza della varietà Limoncella, che presenta elevata variabilità clonale con diverse forme dei frutti, assieme alla varietà Gaetanella, che si conserva molto bene per tutto l’inverno e viene usata per profumare i corredi delle giovani donne dato il suo aroma molto delicato e piacevole.

Per chi non ha la possibilità di acquistare le mele direttamente dal produttore in azienda o nei mercati di Campagna Amica, attenzione alle etichette che – evidenzia la Coldiretti Puglia – devono obbligatoriamente riportare per legge l’origine (luogo di coltivazione) e la varietà delle mele.

Il successo delle mele è anche legato alle riconosciute proprietà salutistiche – ricorda Coldiretti Puglia – che ne fanno un sinonimo di salute e benessere. Il famoso detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno” ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale. Ma la popolarità della mela è dimostrata anche dalla sua presenza nella cultura, dal “frutto del peccato” di biblica memoria alla mela che, cadendo, ispirò allo scienziato inglese Isaac Newton la legge della gravità.

Un patrimonio che va tutelato anche – sottolinea Coldiretti Puglia – da virus e insetti alieni, come la cimice asiatica, l’insetto importato dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali nel nostro Paese – conclude la Coldiretti – è favorita dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei.