25 novembre “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”
“Violenza di genere, bullismo e cyberbullismo”, a Lecce iniziativa di CGIL, CISL E UIL e scuola media “Ascanio Grandi” con il camper della polizia di stato “Questo non è amore”.
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, giovedì 25 novembre le Segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e la Scuola secondaria di primo grado “Ascanio Grandi” di Lecce organizzano un incontro-dibattito con gli studenti sui temi della violenza di genere, bullismo e cyberbullismo.
L’incontro si aprirà alle 9 nell’aula magna dell’Istituto (via Patitari,2) con i saluti della dirigente scolastica Maria Rosaria Manca e dei dirigenti sindacali Valentina Fragassi (Cgil), Ada Chirizzi (Cisl) e Lucia Orlando (Uil).
A dialogare con gli alunni delle classi terze sarà l’equipe multidisciplinare della Polizia di Stato del Progetto Camper “Questo non è amore”, la cui postazione mobile sosterà davanti alle porte dell’istituto con l’obiettivo di informare sulle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. All’incontro parteciperà anche la signora Imma Rizzo, mamma di Noemi Durini, la 16enne di Specchia brutalmente uccisa dall’ex fidanzato nel 2017.
Al termine del confronto, nel giardino della scuola, si svolgerà la cerimonia “Una panchina per ogni vittima” a cura degli studenti e delle studentesse dell’“Ascanio Grandi”. Saranno inaugurate sei panchine rosseintitolate ad altrettante vittime di recenti femminicidi avvenuti in Puglia: Sonia Di Maggio, Giuseppina Loredana Dinoi, Roberta Perillo, Carolina Bruno e Lorenza Addolorata Carano, Teresa Russo e Noemi Durini.
“La scuola è un laboratorio di crescita dove si insegnano ai ragazzi i valori del rispetto, dell’uguaglianza e della solidarietà”, sottolinea la dirigente dell’“Ascanio Grandi” Maria Rosaria Manca. “Educare all’amore nella fascia di età adolescenziale – aggiunge – comporta un impegno costante da parte di tutti gli operatori, perché è inaccettabile che uomini che hanno frequentato le aule scolastiche non abbiano imparato il significato dell’amore e del rispetto, soprattutto quando questo è rivolto alla persona amata. Per questo la scuola non si sottrarrà mai al ruolo educativo per contrastare ogni forma di violenza”.
“Non vogliamo e non possiamo rimanere in silenzio, perché il numero delle donne vittime di violenza non tende a diminuire, anzi, è in preoccupante aumento anche nella nostra regione dove continuano a registrarsi gravi episodi”, dichiarano i vertici di Cgil, Cisl e Uil di Lecce, Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Lucia Orlando. “La violenza di genere in tutte le sue forme, sia essa fisica, psicologica, economica, è sempre più diffusa, in modo particolare tra le mura domestiche, ma anche negli ambienti di lavoro, nei luoghi della socialità, – evidenziano – e i periodi di lockdown ne hanno purtroppo ampliato la portata. Impressionanti, poi, sono gli ultimi dati sui femminicidi: ben 103 quelli registrati da inizio anno in Italia, secondo i dati del Viminale aggiornati al 14 novembre. Uno ogni tre giorni. Di queste, 87 vittime sono state uccise in famiglia. Sessanta di loro hanno trovato la morte per mano di un partner. Dati che confermano quanto la reclusione in ambienti domestici già segnati dal disagio abbiano esacerbato o innescato situazioni di violenza”.
“Anche questo 25 novembre – proseguono Fragassi, Chirizzi e Orlando – torniamo non a caso a parlare di questi temi in una scuola. Perché è da qui che deve partire la sensibilizzazione e la lotta contro ogni forma di violenza, compresi bullismo e cyberbullismo, fenomeni tutti strettamente correlati. Insulti, minacce, aggressioni, molestie e ricatti spesso corrono tra i corridoi e le aule delle scuole fino a raggiungere forme più articolate e pericolose come il revenge porno l’impersonation(furto di identità), le cui implicazioni sociali sono ampie e dannose, sia per le vittime, sia per gli autori. Ringraziamo gli esperti della Polizia di Stato col Progetto Camper ‘Questo non è amore’ per averci voluto affiancare in questa iniziativa. Questa battaglia potremo vincerla solo se riusciremo a fare rete e a mettere in campo interventi strutturali, continui e integrati tra istituzioni, forze dell’ordine, associazioni, centri antiviolenza, sindacati, scuole. Un impegno che come organizzazioni sindacali portiamo avanti ogni giorno anche nei luoghi di lavoro, attraverso la contrattazione, l’azione di contrasto alle discriminazioni e al mobbing, i servizi per fornire ascolto, attenzione, sostegno alle lavoratrici. Tutto ciò nella convinzione che difendere i diritti delle donne e promuovere la cultura della parità – concludono – siano condizioni indispensabili per lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese”.