Taviano: vaccinazioni in ritardo. Il sindaco Tanisi richiede spiegazioni
Non ci sono buone notizie sul fronte della possibilità di effettuare la vaccinazione Anti-Covid, almeno degli Over-80 e delle persone più in difficoltà, nella città di Taviano.
Nonostante l’Amministrazione Comunale abbiamo fin da subito attivato tutte le procedure già nel mese di febbraio, dando seguito alle richieste della Direzione Sanitaria Generale dell’ASL Lecce, per predisporre un punto Vaccinale Comunale.
Un lungo impegno da parte degli uffici comunali preposti per rendere la sede individuata, ovvero il “Centro Polivalente Sociale Luigi e Roberto Fasano”, conforme alle misure sanitarie richieste, espletando, con sollecitudine, tutti i necessari adempimenti amministrativi occorrenti, anche con impegni economici da parte dell’Ente.
Dopo vari sopralluoghi da parte dell’ASL, che ne ha verificato idoneità ed efficienza, la sede è stata ritenuta idonea al punto che è stato possibile effettuare la vaccinazione di tutto il personale scolastico dell’Istituto Statale di Taviano diverse settimane fa.
Nonostante la premura a fornire con tempestività un punto vaccinale adeguato, formalizzato con atto di Giunta n. 76 del 19/02/2021, si è ancora in attesa di poter effettuare i vaccini a Taviano. Un ritardo inspiegabile che, al momento, appare ingiustificato.
“La scelta della Asl di concentrare su Gallipoli le operazioni di vaccinazione anche dei Comuni limitrofi, soprattutto dei nostri anziani ultraottantenni, riteniamo sia quantomeno inopportuna, per assenza di efficacia ed efficienza. Significa concentrare in strutture già oberate un ancor maggiore flusso di utenti a discapito della celerità delle operazioni e della salute stessa dei nostri concittadini e delle Comunità a noi vicine”. – dichiara il Sindaco Giuseppe Tanisi – “Raccogliamo anche oggi il disagio di chi si è dovuto recare nell’Ospedale di Gallipoli ad effettuare il vaccino, e stiamo parlando solo dell’avvio delle operazioni vaccinali della prima dose, fra qualche settimana ci si troverà con le ulteriori fasce di età e con l’aggravio dell’urgenza di chi dovrà fare la seconda dose. A questo si aggiunga la difficoltà di chi pur autosufficiente non ha modo di spostarsi o non ha la disponibilità di famigliari che possano accompagnarlo fuori Taviano. Paradossale è poi la strana circostanza di “zona rossa” del nostro territorio: per il quale da un lato sarebbe impedito a tutti di muoversi e di circolare per non diffondere il virus e dall’altro si organizzano invece operazioni vaccinali che costringono tutti a concentrarsi in pochissimi luoghi.
Per tale ragione ho già sollecitato, per le vie brevi, e per le vie formali una revisione delle decisioni prese dalla Asl e dalla Regione Puglia, affinché ci si determini per l’uso della sede vaccinale a Taviano, facendo seguito peraltro ad indicazioni governative che in più modi ha richiesto l’avvio di una vaccinazione di massa in tutti i Comuni, e come ricercato dagli stessi MEDICI DI BASE della nostra città che si sono UNANIMEMENTE RESI DISPONIBILI ad essere parte attiva nelle operazioni vaccinali. E con loro la Protezione civile e i tanti volontari che a Taviano hanno sempre dato prova di generosa collaborazione”.
Anche la Consigliera Antonella Previtero, capogruppo di Taviano Insieme, a nome di tutto il gruppo di maggioranza, dopo aver espresso la sua amarezza per la decisione dell’Asl di concentrare su Gallipoli tutti i comuni del distretto sociosanitario di Gallipoli, commenta: “Avevamo predisposto tutto per fornire un servizio efficiente ed essenziale ai nostro concittadini, anche con la collaborazione di associazioni di volontariato per garantire la massima sicurezza al servizio vaccinale. Siamo pronti a metterci a disposizione noi stessi consiglieri di Maggioranza per assicurare il nostro supporto in particolare alle persone più anziane e fragili, alle persone sole che non hanno la possibilità di essere accompagnate fuori comune per poter essere vaccinate. Un ritardo inspiegabile quello della Puglia che emerge sia dalle statistiche nazionali e che purtroppo ci espone anche a critiche internazionali come espresso nell’articolo del britannico Financial Time su tale argomento”.