Terme Santa Cesarea, Pagliaro e consiglieri Mrs: “Lavoratori ancora in attesa degli stipendi arretrati. Regione affronti questa vertenza”
“Tutti noi, ma soprattutto i 115 lavoratori della società Terme di Santa Cesarea, siamo in attesa di risposte sui mancati pagamenti degli stipendi arretrati. Di questo era stato chiesto conto in una interrogazione urgente avanzata dal consigliere regionale Paolo Pagliaro, che ci auguriamo possa essere trattata nel prossimo consiglio regionale”. Lo dichiara Paolo Pagliaro, consigliere regionale capogruppo La Puglia Domani e presidente Movimento Regione Salento insieme a Maria Corvaglia, Sergio De Notarpietro e Ivan Maschio, consiglieri comunali Movimento Regione Salento Santa Cesarea Terme.
“L’ASL Lecce, in particolare, – continuano – avrebbe dovuto garantire l’anticipazione delle somme relative alle cure erogate in convenzione con il Sistema Sanitario Regionale per l’anno 2020, per oltre un milione di euro. Ma ad oggi i lavoratori non hanno percepito ancora nulla”.
“Come più volte abbiamo avuto modo di sottolineare, – spiegano Pagliaro e i consiglieri comunali – anche nel corso del sit-in di protesta dello scorso 2 marzo, la Regione Puglia – che detiene il 51% della società Terme di Santa Cesarea – non può continuare ad ignorare questa vicenda, soprattutto per garantire gli stipendi del personale impiegato. Proprio a margine di quella protesta era stata presentata l’interrogazione urgente al presidente Emiliano e all’assessore Lopalco, perché sollecitino l’ASL Lecce a provvedere all’anticipazione”.
“Nulla invece si è ancora mosso, anche in Regione, – aggiungono – dove giace anche un’audizione in II Commissione presentata dal presidente Pagliaro per affrontare l’argomento, in modo da avere risposte precise e nette. L’argomento, pur se urgente, attende da tempo di essere inserito all’ordine del giorno della commissione, nel frattempo rinviata due volte”.
“Chiediamo – concludono Pagliaro, Corvaglia, De Notarpietro e Maschio – che, in un modo o nell’altro, la Regione possa essere affrontata nel più breve tempo possibile, perché non si può lasciare ancora in sospeso il destino delle Terme di Santa Cesarea e di oltre cento famiglie”.