Mindful Eating: mangiare consapevole
Vi è mai capitato di arrivare all’ultimo boccone senza accorgervene? Oppure avete presente quando la sera finalmente vi stendete sul divano davanti ad un film e avete voglia di stuzzicare qualcosa? O ancora, avete mai provato quella sensazione di irrequietezza o di agitazione che vi porta ad aprire la dispensa e tuffarvi in un pacco di biscotti?
Ecco, questi sono esempi, situazioni che accadono spesso nel corso della nostra vita, delle nostre giornate. Quotidianamente affrontiamo eventi che suscitano in noi emozioni, generano pensieri e pensieri che ci proiettano al futuro o ci rimandano al passato.
La nostra mente è in continuo movimento e questo non ci permette di essere pienamente ancorati al presente. Secondo la definizione, la Mindfulness è “Porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, al momento presente e in modo non giudicante” (Jon-Kabat Zinn, 2003).
L’elemento essenziale della Mindfulness consiste nell’accettazione radicale dell’esperienza presente senza alcun giudizio. Ciò significa essere disposti a sperimentare e convivere con le emozioni, i pensieri e le circostanze, sia negative che positive.
Ciò che ci suggerisce questa definizione è di disattivare il cosiddetto pilota automatico, cioè quella risposta automatica agli stimoli che subentra senza essere programmata, senza consapevolezza, appunto.
Questa modalità si adotta nella maggior parte delle nostre attività quotidiane. Facciamoci caso: mentre guidiamo, camminiamo, siamo in un negozio dov’è la nostra mente? È realmente connessa con quanto è dentro e fuori di noi?
Questo accade anche mentre mangiamo. Terminiamo il pasto facendo zapping alla TV, cuciniamo pensando a cosa dobbiamo fare dopo, finiamo un pacco di patatine senza assaporarne il gusto.
La mindful eating insegna a mangiare con intenzione e attenzione, facendo caso alle caratteristiche del cibo e all’intero processo di preparazione, imparando a nutrire il corpo soddisfacendo le sue reali esigenze ascoltando ogni segnale che ci invia.
Dal 1999 Jean Kristeller, in collaborazione con Jon-Kabat Zinn, svolge alcune ricerche presso l’University of Massachusetts Medical School sull’applicazione della mindfulness ai disturbi del comportamento alimentare. Tali ricerche hanno validato il protocollo da lei ideato, il Mindful Based Eating Awereness Training (MB-EAT).
In questo modo si impara a mangiare quando si è veramente affamati e con alcuni accorgimenti e tecniche si impara a gestire le quantità e qualità del cibo da scegliere. Tutto questo è possibile chiedendo supporto ad un professionista e recuperare la capacità di essere mindful rendendo quella del mangiare un’esperienza nuova e sorprendente.