Paolo Pagliaro chiama, il Salento risponde: “L’alta velocità deve arrivare a Lecce”
Il Salento alza la voce, stanco di un gap infrastrutturale che lo penalizza e chiede attenzione, programmazione, chiede di mettersi al passo con i tempi e chiede di viaggiare incontro al futuro così come tutti i territori del Paese.
Presso la stazione ferroviaria di Lecce si è tenuto un sit-in voluto e organizzato da Paolo Pagliaro, che ha alimentato il fuoco che covava sotto la cenere, accendendo la miccia della passione per chiedere che l’Alta Velocità arrivi fino a Lecce.
Il consigliere regionale, capogruppo de La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento, ha coinvolto tutte le parti politiche, le associazioni e le diverse sensibilità presenti sul territorio in questa grande manifestazione che rimarrà scolpita – così come ha rimarcato Pagliaro – nelle pietre dei muri della stazione di Lecce. Inoltre ha presentato una mozione per impegnare il Governo regionale ad attivarsi su tutti i tavoli per dar vita alla linea ferroviaria che permetterebbe l’arrivo dell’Alta Velocità/Alta Capacità fino a Lecce.
«Sono orgoglioso di aver coinvolto e riunito tutti sotto l’unica bandiera del Salento, è proprio questa l’unità di intenti che chiedo da tanti, tantissimi anni – afferma Paolo Pagliaro – perché il Salento vuole andare incontro al futuro ed è stanco di essere maltrattato e dimenticato. Questa non è una battaglia politica di uno o di pochi ma è l’esigenza di un territorio intero che vuole diventare protagonista del proprio futuro; a tal proposito ho presentato una mozione per impegnare la Giunta regionale a reperire i fondi che servono per mettere in cantiere l’estensione della linea fino a Lecce, bussando a Roma come a Bruxelles finché non avremo ottenuto tutto quello che ci spetta: è un nostro diritto, è un nostro diritto voler essere fabbri del nostro destino. L’Alta Velocità è una battaglia storica del Movimento Regione Salento, perché il futuro e lo sviluppo di questa terra passano proprio dai binari dell’Alta Velocità. Quest’opera è indispensabile per collegare l’intera Regione al resto d’Italia e d’Europa. Il Salento non può più aspettare. Se l’Alta Velocità si fermerà a Bari, sarà creato uno squarcio incolmabile tra Bari e il Salento. Già il Piano dei Trasporti del 2010 allargò le maglie del divario tra Bari, relegando questo territorio al ruolo di cenerentola.
Ecco perché ricordiamo sempre a tutti che “l’Italia inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari”. È giunta l’ora di eliminare questo gap infrastrutturale. Faccio qualche esempio, numeri alla mano, del disagio che ci penalizza: Roma dista da Milano 480 chilometri e in treno si può percorrere in 3 ore e mezza, e da Lecce 507 chilometri ma ci si arriva in 5 ore e mezza nella migliore delle ipotesi e la differenza è evidente; da Venezia a Roma sono 400 chilometri e servono 3 ore e 59, come vedete qui paghiamo veramente un prezzo troppo alto; invece per arrivare a Milano da Lecce servono 11 ore. Siamo nel 2021 e in Italia non si può e non si deve viaggiare a velocità diverse.
Adesso abbiamo una grande opportunità, il Recovery Fund, grazie al quale possiamo programmare, se c’è la voglia e la capacità di farlo, per i prossimi 20 anni. Ed è doveroso che questa Regione inserisca l’estensione della linea dell’Alta Velocità sino a Lecce tra le opere del Recovery Plan.
Vera Fiorani, presidente e amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italia, ha parlato di Alta Velocità al sud, e noi ribadiamo che deve arrivare a Lecce; la manager ha dichiarato che su 24 miliardi da investire sulla rete ferroviaria, 14,8 saranno destinati all’Alta velocità e di questi 14,8 miliardi il 39%, quindi solo 5.772 miliardi andranno al sud, in gran parte alla Salerno-Reggio Calabria. E così non va bene perché prima di ogni cosa bisogna fare le cose giuste, il 50% al nord e il 50% al sud ma, detto questo, non bastano le risorse per realizzare l’estensione fino a Lecce e non possiamo permettere di essere dimenticati in questo modo.
Dunque – conclude Pagliaro – con il Recovery Fund o in un altro modo bisogna trovare le risorse, senza se e senza ma. Chiedo a tutti: Se non ora quando?».
A cavallo della frase ripetuta come un mantra “Vogliamo l’Alta Velocità fino a Lecce”, tra tante bandiere al vento, striscioni, cartelli e un immenso entusiasmo, tantissimi manifestanti hanno colorato il piazzale della stazione di Lecce. Il Salento chiede equità e giustizia. Il Salento chiede di poter diventare fabbro del proprio destino.