Diminuiscono le importazioni ed aumentano le esportazioni: È il miglior saldo di sempre per Lecce e provincia
LECCE – Diminuiscono le importazioni ed aumentano le esportazioni: è il miglior saldo di sempre per Lecce e provincia. La bilancia commerciale riferita all’anno 2023 è infatti in attivo per ben 234 milioni di euro (909 milioni di export contro i 675 milioni di import).
È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto dal data-analyst Davide Stasi, che ha elaborato i dati più recenti sull’andamento delle esportazioni e delle importazioni, a partire dagli anni Novanta.
«Le esportazioni – spiega Davide Stasi – rappresentano un utile indicatore per poter comprendere meglio il quadro economico di un territorio, potendo valutare sia la domanda estera sia l’offerta e dunque la produzione interna. La significativa impennata dei prezzi e, in generale, dei listini dovuta all’inflazione ha portato al più alto valore di esportazioni mai registrato. Attraverso l’andamento dell’export, si può monitorare la competitività del sistema economico salentino e la sua capacità di raggiungere gli altri Paesi che possono rivelarsi strategici per lo sviluppo del territorio. L’export non è solo un’opportunità in più, ma quasi un obbligo per poter accrescere le quote di mercato, considerata la contrazione della domanda interna. Non è un caso che le importazioni diminuiscano. Le cause vanno ricercate non solo nella maggiore autosufficienza del sistema economico locale, ma anche e forse soprattutto nel calo demografico e nello spopolamento che, a lungo termine, portano a minori acquisti e minori importazioni. È importante, perciò, presidiare i mercati internazionali, da un lato ma anche tutelare e valorizzare i nostri marchi e prodotti. L’attenzione ai mercati esteri non può che diventare una priorità per le aziende che vogliono crescere, diversificando. L’economia mondiale – aggiunge Stasi – è fatta di un inestricabile intreccio di processi di acquisto e di vendita di prodotti e di semilavorati, e la maggiore quota del commercio internazionale è oggi spostata sul commercio dei beni intermedi, che cioè entrano nella produzione di altre merci per dare poi luogo al prodotto finale. La situazione è ancora più complessa per noi dove c’è una larga fetta di aziende, in particolare quelle di più piccole dimensioni, specializzata in produzione di componenti, sia per altre imprese italiane a mercato finale sia per altre imprese estere. Tante nostre aziende operano nella subfornitura, spesso di qualità e non vendono direttamente i loro prodotti sul mercato di destinazione finale. Quello che effettivamente conta è la quantità di valore aggiunto, ossia di arricchimento dei beni acquistati da altri Paesi, contenuta nelle nostre esportazioni. In un paese trasformatore e specializzato nella produzione di beni intermedi – chiosa Stasi – è questa l’effettiva misura del contributo dell’export alla crescita economica».
Dati riferiti a Lecce e provincia – i primi venti prodotti più ESportati
Macchine per impieghi speciali (350.774.868); calzature (110.582.248); altre macchine di impiego generale (89.845.746); articoli di abbigliamento, escluso l’abbigliamento in pelliccia (32.704.886); bevande (29.805.982); parti e accessori per autoveicoli e loro motori (24.023.045); prodotti di colture agricole non permanenti (22.548.529 ); macchine di impiego generale (20.176.709); cuoio conciato e lavorato; articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria; pellicce preparate e tinte (18.304.662); prodotti da forno e farinacei (13.788.934); altri prodotti in metallo (13.252.205); merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie (12.569.941); altri prodotti alimentari (11.522.177); articoli di maglieria (10.258.490); articoli in materie plastiche (9.350.454); prodotti di colture permanenti (8.906.510); apparecchiature per illuminazione (8.310.541); altri prodotti tessili (8.136.338); navi e imbarcazioni (7.967.898); medicinali e preparati farmaceutici (7.320.600);
Dati riferiti a Lecce e provincia – i primi venti prodotti più Importati
Calzature (70.725.054); macchine di impiego generale (38.936.636); mobili (38.571.714); altre macchine per impieghi speciali (37.905.811); metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari (32.184.162); merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie (30.166.186); articoli in materie plastiche (27.601.399); articoli di abbigliamento, escluso l’abbigliamento in pelliccia (21.757.499); carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne (19.581.936); pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati (19.429.249); altre macchine di impiego generale (17.285.789); articoli in gomma (17.260.190); vetro e prodotti in vetro (16.959.771); prodotti di colture permanenti (15.699.023); oli e grassi vegetali e animali (15.338.936); altri prodotti in metallo (12.930.511); medicinali e preparati farmaceutici (10.944.304); strumenti e forniture mediche e dentistiche (10.004.223); apparecchiature per illuminazione (9.749.356); articoli di maglieria (8.933.239).
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