Inflazione elevata e clima di incertezza influenzano i consumi dei salentini
LECCE – Inflazione elevata e clima di incertezza influenzano i consumi delle famiglie salentine ma con effetti positivi sulla bilancia commerciale per la provincia di Lecce. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto dal data analyst Davide Stasi, che ha elaborato i dati più recenti sull’andamento delle esportazioni e delle importazioni, riferiti al primo trimestre di quest’anno messo a confronto con lo stesso periodo del 2021 e 2022.
Da gennaio a marzo di quest’anno, sono stati importati beni per un valore complessivo di 152,8 milioni di euro, mentre sono stati esportati per un valore di 202,2 milioni di euro. La bilancia commerciale, dunque, è positiva per 49,4 milioni di euro.
Prosegue il calo delle importazioni. Dopo i 171,3 milioni di euro di prodotti importati nel primo trimestre del 2021 e i 194 milioni di euro del primo trimestre 2022, nei primi tre mesi di quest’anno le importazioni si sono fermate a 152,8 milioni di euro. Rispetto all’anno prima, dunque, sono stati importati molti meno beni. La contrazione è stata di 41,2 milioni di euro.
Di contro le esportazioni sono salite da 196,7 milioni di euro a 202,2. «Le esportazioni – spiega Davide Stasi – rappresentano un utile indicatore per poter comprendere meglio lo stato di salute della produzione interna e del commercio mondiale. Ad influire sugli ultimi mesi è soprattutto l’impennata dei prezzi e in generale dei listini. La crescita è dovuta di più all’inflazione che ad un aumento dei volumi che sono cresciuti molto meno. Ma è anche una riprova della competitività del nostro sistema, capace di difendere e conquistare nuovi spazi di mercato, come risulta sempre più evidente nel confronto europeo. Attraverso l’andamento dell’export, infatti, si può monitorare la competitività delle nostre aziende e la loro capacità di raggiungere gli altri Paesi che possono rivelarsi strategici per lo sviluppo del territorio. Negli ultimi anni, c’è stata una grande richiesta di prodotti agroalimentari, oltre ai macchinari che continuano a rappresentare la quota di mercato preponderante, seguita dagli articoli in pelle. L’export non è solo un’opportunità in più, ma quasi un obbligo per poter accrescere le quote di mercato. È importante, perciò, presidiare i mercati con più eventi, più guide, più promozioni, più presenze, ma anche attraverso la protezione dei nostri marchi. L’attenzione ai mercati esteri non può che diventare una priorità per le aziende che, diversificando, vogliono crescere».
Riguardo ai prodotti maggiormente esportati all’estero, i valori più alti si registrano per macchinari e apparecchiature (98.884.021); articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (29.057.077); articoli di abbigliamento (10.640.217); prodotti alimentari (7.950.031); bevande (7.850.704); prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (7.796.055); prodotti agricoli, animali e della caccia (7.019.767); autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (5.771.331); altri mezzi di trasporto (3.777.398); prodotti tessili (3.012.371); articoli in gomma e materie plastiche (2.876.800); prodotti chimici (2.729.184); apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (2.010.150); prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (1.701.186); prodotti della metallurgia (1.693.909); altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (1.610.753). A seguire gli altri prodotti con quote decrescenti.
Riguardo ai prodotti importati, i valori più alti si registrano per gli articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (18.649.984); macchinari e apparecchiature (16.685.870); prodotti alimentari (13.899.254); articoli in gomma e materie plastiche (10.922.796); prodotti della metallurgia (9.989.880); prodotti agricoli, animali e della caccia (9.302.467); articoli di abbigliamento (8.117.574); prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (7.453.198); apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (7.272.626); mobili (6.204.967); altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (5.814.329); computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (5.534.463); prodotti chimici (4.387.465). A seguire gli altri prodotti con quote decrescenti.