L’enogastronomia è il volano del turismo in Puglia:
LECCE – L’enogastronomia è il volano del turismo in Puglia, con il 74% di turisti e viaggiatori interessati all’oleoturismo e alla degustazioni guidate, ad eventi ed attività artistiche negli oliveti per il 42%, oltre al ‘pick your own’ con la raccolta delle olive con le proprie mani e alla produzione del proprio olio nel 64% delle preferenze. E’ quanto emerso dal sondaggio di Coldiretti Puglia sul portale https://puglia.coldiretti.it, diffuso in occasione della Bit 2023, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano.
Sono sempre aperte ‘le adozioni a distanza’ degli ulivi in Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia – in modo che il consumatore abbia certezza che la bottiglia di olio extravergine di oliva provenga proprio dalle olive dell’albero prescelto e adottato. Adottare un ulivo è un’esperienza unica, perché consente di instaurare un rapporto diretto e duraturo nel tempo, dando l’opportunità di seguire le fasi della vita dell’ulivo, il suo stato di salute, il suo stesso sviluppo, in modo da accogliere turisti e consumatori nei nostri oliveti e nei nostri frantoi per far toccare dal vivo l’esperienza di curare un ulivo e vivere in diretta la produzione di olio extravergine di oliva.
Da 1 anno, dal 14 febbraio 2022, è operativa la legge per la promozione dell’oleoturismo e la valorizzazione delle produzioni olivicole e olearie del nostro territorio – spiega Coldiretti Puglia – con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto del Ministero dell’Agricoltura con le linee guida per esercitare l’attività.
Sono enormi le potenzialità del turismo legato alle produzioni olivicole e olearie. Oggi i turisti chiedono di vivere un’esperienza e l’olio può diventare un volano di grande attrazione del turismo esperienziale in campagna, nei frantoi e nelle masserie storiche di cui la Puglia è ricca.
L’oleoturismo è considerata attività agricola connessa se esercitata dall’imprenditore agricolo, singolo o associato. Rientrano nell’oleoturismo le attività formative e informative rivolte alle produzioni olivicole del territorio e alla conoscenza dell’olio (con particolare riguardo alle indicazioni geografiche), come per esempio le visite guidate negli oliveti e nei frantoi; le iniziative di carattere culturale e ricreativo; le degustazioni e la commercializzazione dei prodotti olivicoli aziendali, ma non la ristorazione.
Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi- insiste Coldiretti Puglia – hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante.
L’ulivo in Puglia è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia. L’olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia – ricorda Coldiretti Puglia – con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva.
La coltivazione dell’olivo è la più estesa del territorio regionale (64% della superficie agricola utilizzata regionale) ed interessa ben 148.127 aziende (43% del totale). Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici dalle oscillazioni produttive e dall’emergenza Xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari. Per questo – incalza Coldiretti Puglia – serve una strategia che metta insieme programmi nazionali e regionali per tutelare questa enorme ricchezza della nostra Puglia.
I consumi delle famiglie italiane di olio d’oliva – conclude Coldiretti Puglia – sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco con più di 8 italiani su 10 (82%) cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, per questo non sono più rinviabili interventi strutturali di ammodernamento e sostegno del settore olivicolo – oleario.