Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita
Il 17 settembre si celebra la quarta “Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita”, promossa dal Ministero della Salute, dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS).
Nata per sottolineare che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute, la Giornata è stata ufficialmente indetta nel nostro Paese con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 aprile 2019, su proposta del Ministro della Salute e in accordo con la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, aderendo alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il tema scelto dall’OMS per la Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente 2022 è “La sicurezza della terapia farmacologica” correlata alla campagna globale “Medication without Harm”. Particolare attenzione sarà data a quelle aree più critiche in cui si verifica la maggior parte dei danni correlati ad errori terapeutici. Le 3 Key Action Areas, identificate nel documento “Medication Without Harm” della WHO Global Patient Safety Challenge sono: le situazioni ad alto rischio, le transizioni di cure e la polifarmacoterapia.
Le pratiche terapeutiche non sicure, le criticità e gli eventuali errori legati alla gestione della terapia, rappresentano una delle principali cause di eventi avversi evitabili nell’assistenza sanitaria. La pandemia da Covid-19 ha aggravato la fragilità di molti sistemi sanitari mettendo ancora più in evidenza i potenziali rischi associati alla terapia ed agli eventi avversi correlati ai farmaci. Conoscere la propria terapia individuale e descriverla con precisione è fondamentale in diverse situazioni che richiedono la valutazione delle cure: una nuova necessità evidenziata dal medico di famiglia o da uno specialista, un ricovero ospedaliero, il trovarsi in Pronto Soccorso per un’emergenza.
Secondo le stime dell’Agenzia Italiana del farmaco oltre il 50% delle persone ultra sessantacinquenni assume tra i 5 e i 9 farmaci al giorno. In un ulteriore 10% di casi si arriva anche al consumo contemporaneo giornaliero di oltre 10 farmaci.
È quindi fondamentale per il paziente, ma anche per chi lo assiste, prestare la massima attenzione al rispetto della terapia in quanto dimenticanze o sovrapposizioni di farmaci possono essere causa di reazioni avverse indesiderate, con rischi anche molto gravi.
Gli obiettivi che la giornata si pone di raggiungere con il coinvolgimento di pazienti e loro caregiver, professionisti sanitari ospedalieri e territoriali e associazioni dei pazienti sono:
- informare il cittadino sull’importanza di fornire al curante tutti gli elementi per valutare il suo stato di salute e le eventuali terapie in atto presentando ad ogni colloquio la documentazione clinica in possesso più aggiornata;
- avvisare sull’importanza del rispetto delle prescrizioni farmacologiche (incluse tipologia/sostituzioni/integrazioni, dosaggi, orari di assunzione, modalità di assunzione, regimi dietetici e/o restrizioni nell’assunzione di determinati alimenti);
- informare circa le modalità di azione dei farmaci (saper aspettare che la dose farmaco raggiunga i livelli terapeutici) al fine di scongiurare l’abbandono del piano terapeutico;
- avvisare circa i rischi nell’uso/abuso di auto-assunzione di prodotti fitoterapici, nutraceutici, “farmaci da banco”, lassativi, diuretici ed ogni altro prodotto non condiviso con il medico.
Per questo motivo la Asl Brindisi, anche con il contributo della Unità di staff della direzione generale, Gestione del Rischio Clinico, nell’obiettivo di promuovere la sicurezza delle cure, profonde il suo impegno anche nella prevenzione e riduzione del rischio legato alla interazione/tossicità farmacologica nei pazienti, attraverso l’utilizzo di strumenti quali la lista dei farmaci (per il paziente), la predisposizione di documentazione sanitaria che consenta la ricognizione e riconciliazione farmacologica.
Un’azione preziosa per ridurre notevolmente i possibili rischi per un paziente, specie se anziano e non autosufficiente, associati all’uso dei farmaci è quella di coinvolgerlo il più possibile. La scheda di sintesi dei farmaci assunti (prescritti dal medico curante, o dal medico specialista, o assunti al bisogno) è uno strumento utile per conoscere la sua storia attraverso l’anamnesi farmacologica, e può essere puntualmente compilata e aggiornata dal paziente stesso o dai suoi familiari o da chi se ne prende cura (caregiver). E’ consigliabile portare sempre con sé la scheda aggiornata.